giovedì 12 gennaio 2012

IL CONTRIBUTO DI CHIARA


Ringrazio Chiara per il suo contributo: fra l'università e le lezioni di matematica non tornano i conti.


Innanzitutto BUONGIORNO!

Dalla bella terra del Salento mando un gioioso saluto a tutti!

In quanto studentessa universitaria, non mi sento precaria. In alternativa, spero vi divertiate con la mia dis-avventura.

Premessa

Studio all'Università del Salento (ex di Lecce) e la mia facoltà, caso vuole (sfiga), costituisce proprio una della due dislocazioni a Brindisi. In realtà non si trova in città, ma in mezzo alla campagna. I mezzi di trasporto ahimè non sono ben organizzati, motivo per cui fin dal primo anno lì mi sono sentita desolata.

Essendo brava in Matematica (che è la mia passione), per guadagnare qualcosa, ho pensato di poter fare ripetizioni a ragazzi/e di scuola superiore. Due anni fa andò discretamente bene (ho scoperto che so farlo!). Quest'anno non mi sono ancora organizzata.

Premessa 2

All'Università sto con la borsa di studio, quindi mangio a mensa gratis e non pago le tasse.

Disto dall'università circa 80 km e dato che i miei non possono permettersi di affittarmi una camera, sono ospite dentro Lecce della madre (che chiamerò “la nonna”) di una mia carissima amica (che chiamerò “la zia”) di famiglia (che abita nella casa adiacente/comunicante). Diciamo che mi hanno adottato come nipote e mi trattano come tale (bella fortuna!).

Storia (finalmente!!!)

La nonna ha tre figli: la zia, Stefano e la sorella della zia. Stefano, che ho conosciuto lì, ha a sua volte due figlie: la maggiore e Nicoletta, che frequenta il primo anno del liceo scientifico. Entrambe non sono brave in Matematica (no comment). La primogenita sta già facendo lezioni private, mentre Nicoletta no. Venendo a conoscenza del mio trascorso “lavorativo”, Stefano mi ha chiesto se potevo aiutare Nicoletta ed io gli ho risposto di si, entusiasta di non aver nemmeno cercato lavoro ma che fosse venuto a me!

Prima lezione ufficiale (da sottolineare “ufficiale” perchè prima l'aiutai per caso quando veniva a trovare la nonna) è stata prima del suo compito in classe. Dopo due ore e mezza con una pausa di un'ora e un quarto (si è chiusa in bagno e non scrivo altro), ho due cose da dire: è scema ed è insistentemente cocciuta e la sua voce è insopportabilmente troppo acuta, né lei né il padre mi hanno chiesto quanti soldi avrebbero dovuto darmi.

Finale

Come posso far presente ciò alla nonna se vivo ospite lì?!!

Sviluppi

Ho scoperto che la nonna paga le tasse per tutto l'edificio, ovvero: per la casa enorme (primo piano) in cui abito pure io, per quella della zia e per lo studio legale di Stefano al piano terra (l'ha viziato, ecco!).

Indovinate un po'? Stefano ha incaricato la nonna di pagarmi!

Non solo quando l'ho saputo ho cercato in maniera calma di spiegare che sono due cose separate: una persona è la nonna mentre Stefano ha un'altra famiglia con cui vive da un'altra parte. È logico che l'ha fatto apposta! Perchè sa che non potrei mai accettare denaro dalla nonna!

Conclusioni

La prossima volta che mi chiederà una cosa del genere gli risponderò che non ho tempo da perdere, perchè devo studiare per avere una media alta dato che sto con la borsa di studio con cui altrimenti non potrei permettermi il lusso di frequentare l'Università.

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