venerdì 18 novembre 2011

DEL SOLE


Buongiorno a tutti, e benvenuti ancora una volta a Boccea. Anche se nessuno lo sa, più di un illuminato nel corso della storia è passato per Boccea: Platone, Eraclito, Nietzsche... sembra infatti che nessun luogo come Boccea renda rapido il passaggio da illuminati a fulminati. Anche i discepoli di Maometto inventarono il proverbio" se Maometto non va a Boccea, allora avrà i suoi buoni motivi".

Dopo estenuanti trattative sono felice di comunicarVi di aver preso un nuovo cane per il prossimo week end. Un cane di una certa levatura e classe e dal nome di una città americana: Brooklin. Il mio lavoro di dog sitter si arricchisce sempre di più e aggiunge così una nuova cacca da raccogliere in questi freddi mattini invernali: una cacca importante, di una certa statura, che mi rende fiero di essermi diplomato con 100/100 e la media del 9 al liceo.

Socrate vi da il benvenuto dalla sua sempre più fredda caverna.

Bene oggi parliamo del sole.

Ricordo che io e il sole una volta siamo stati migliori amici.
La nostra amicizia era così forte che al tramonto io gridavo al mio giallo-amico: "non andare giù, non andare giù, non andare giù!", ma lui testardo, puntualmente scendeva dietro l'orizzonte ed io tornavo a casa un pò triste e pronto a divorarmi la cena...

Ad un certo punto però io e il sole abbiamo litigato e come solo due testardi sanno fare non ci siamo più parlati.

Ma ieri, mosso dalla sua bellezza, così ho parlato:

"Ehi giallo amico perché non ci salutiamo più?"

"Perché tu ti sei annuvolato!" mi risponde perentorio come un Dio

"E quando è finita la nostra grande storia d'amore?"

"Quando tu hai iniziato a pensare: a pensare solo a te e non alla nostra amicizia!"

"Non capisco"

"Vedi... un tempo noi eravamo grandi amici perché io ti illuminavo col mio calore e tu con la tua gioia. Il nostro amore era disinteressato, ma un giorno all'improvviso è cambiato tutto..."

" In che modo? " chiesi io

"Prima hai iniziato a studiarmi e ogni studio è perdita di conoscenza. Tu volevi capirmi, sezionarmi, vedere le molecole e le mie reazioni: è per questo che sei diventato un pallido biologo, chiuso dentro il tuo laboratorio. Ma l'amore non è sezionare e catalogare...

ed io nonostante tutto ho continuato a brillare per te.

Poi hai iniziato ad usarmi come se fossi un mezzo. Io sono diventato il tuo abbronzatore, un modo per farti bello, per fare colpo, per avere una pelle scura e riposarti dopo il tuo inutile lavoro. Ma l'amore non è usare qualcuno...

ed io nonostante tutto ho continuato a brillare per te.

Infine hai iniziato a calunniarmi, a dirmi che facevo male, che io portavo le malattie e facevo male alla pelle, che io portavo i tumori, che bisognava stare attenti a me e diffidare... e li è finita la nostra amicizia.

Tu sei diventato una persona stupida, piccola e vuota e in quel momento ti sei staccato da me e sei diventato un'orrenda nube per te stesso.

ed io nonostante tutto ho continuato a brillare per te"


A quel punto si era già fatto pomeriggio e piangendo a dirotto chiesi:

"e come faccio a rimediare?"

"beh comincia riprendendo a salutarmi" disse lui senza un filo di risentimento

"e poi?"

"e poi fai come fa il cane: salta, balla e illuminami con la tua gioia"

" e come faccio a riprendere a saltare, a ballare e a gioire?" chiesi curioso

ma ormai era il tramonto e lui rispose allontanandosi:

"adesso devo andare" e già spariva dietro la collina...

"no!!!!" urlai

" non andare giù, non andare giù, non andare giù" e urlando battevo i piedi...


A quel punto capii che stavo saltando, ballando e gioendo e che io e il sole eravamo di nuovo amici.


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