lunedì 24 ottobre 2011

NUBIFRAGIO A ROMA


... Buongiorno a tutti e benvenuti a Boccea! Boccea: un quartiere dove l'uomo di Neanderthal, opportunamente sbarbato e rimesso in vita, farebbe comunque la sua porca figura! Sembra che Gheddafi fosse su via di Torrevecchia quando decise di farsi giustiziare...

Socrate vi da un caloroso abbraccio dalla sua caverna e vi augura un meraviglioso giovedì!

Oggi parliamo della pioggia che si è abbattuta su Roma pochi giorni fa, scatenando un dibattito politico intensissimo di un paio d'ore, finché non è morto il Rais e per tutti è tornato il sereno...

Fino a solo un secolo fa in Italia si sarebbe salutato il primo vero temporale autunnale in un altro modo. In un mondo legato ancora alla terra ogni prima pioggia dopo i caldi mesi estivi veniva salutata come una benedizione e benedetta con un’ esultanza. Adesso invece volano le bestemmie su via di Tuscolana e la pioggia è diventata una scomodità, un ritardo, un disagio e soprattutto un’occasione per fare politica. In delle città ormai invivibili e non attrezzate la pioggia è diventata un mostro...

Io sono nel parco col mitico Spitz ( il mio scordinatissimo cane ) e siamo nel pieno del temporale.

Il parco è bello sotto il diluvio che si abbatte su Roma e pensare alle persone bloccate nel traffico e ai tombini che straripano mi mette in circolo un certo sadismo divertito. Ma anche io sono pieno di preoccupazioni e di ansie. Provo a ripetermi “è solo pioggia, è solo pioggia, è solo pioggia” come se fosse un mantra, ma una parte di me si ribella con forza e lentamente va in paranoia: “Ma quale solo pioggia? Mi si infangano le Superga nuove cazzo!!! E poi sto in motorino… e poi ho lasciato lo stendino sul terrazzo… ecco sta entrando pure nei pantaloni… ecco mi ammalerò… mi prenderò una bella influenza… oddio muoio… seppellitemi al parco etc etc etc”. E così mentre vengo travolto da tutte le ansie che ci sono al mondo mi dimentico che sarebbe solo acqua.

Spitz che invece è un figo, non è mai stato così contento, neanche ci fosse il Sole. No lui preferisce l’acqua e corre tutto storto, saltando fra le spighe appassite. Sembra quasi una danza, io spero sia una danza del sereno, mentre appare e scompare come una molla fra l’erba alta. Lo scirocco soffia forte, col suo alito pesante e appiccicoso, portandosi dietro tutto lo smog della città in delirio. Sembra quasi che la colpa del disagio sia dovuto alla perturbazione. Eppure il cane è felice, lui sa che è solo acqua.

Ma per chi va al lavoro e per chi vive in città, Eolo, Zeus e Iperione sono morti da un pezzo. Acqua significa solo ritardo, ansia, influenza, mal di gola, macchina rotta, meccanico, soldi. E in situazioni estreme anche qualcosa di più pericoloso e dannoso. Così si vedono queste città invase dall'acqua che si porta via, come per lo tzunami in Giappone, macchine, ombrelloni, sedie, motorini, pezzi d'asfalto e quando dice male anche corpi di persone...

Eppure se fossimo in Africa e ci fossero fulmini vedremmo gli gnu saltare e dirigersi verso il temporale per l'inizio della stagione delle piogge, che bagnerà per giorni e giorni consecutivamente la terra rimettendola in vita.

Per fortuna, da noi a Roma, all’ora di pranzo è finito tutto. Spaccati di azzurro si intravedono fra i nuvoloni ancora minacciosi, mentre il Sole si poggia qua e la su qualche panchina bagnata e anche sul mio stendino lasciato in terrazzo.

Tutto è tornato alla normalità finché non apro i giornali:

“calamità” “semafori impazziti” “è colpa del sindaco” “no il sindaco ha ragione” “era imprevedibile” “nubifragio” “c’è un morto”

In finale l'acqua ormai non è più niente: non è più la personificazione di un Dio ne in grado di nutrire la terra, ma solo una scomodità, un'ansia per le persone e l'ennesimo pretesto per fare politica. Potrebbero abolirla....

Che aridità!!!

Viva gli gnù!



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